Père-Lachaise, Parigi, Francia
Il cimitero di Père-Lachaise si trova nel 20° arrondissement, a Parigi. Fu inaugurato nel 1804. E’ uno dei cimiteri monumentali più famosi al mondo, e tra i più grandi (all’entrata si può ritirare una mappa in cui sono indicate le tombe dei personaggi famosi sepolti in questo cimitero monumentale, che sono davvero tanti). Questo cimitero conserva misteri e curiosità a non finire.
Per esempio, sulla tomba di Oscar Wilde (con tanto di scultura in stile egizio che rappresenta un uomo in fuga) gli ammiratori dello scrittore inglese lasciano impronte di rossetto.
Altri nomi: jim Morrison, Chopin, Balzac, Proust, Maria Callas, Edith Piaf
Mount Auburn, Cambridge, Massachusetts
Questa tranquilla distesa di dolci colline, costellata di monumenti sepolcrali in stile classico sparsi tra aceri e querce maestose, fu luogo d’elezione del primo (che io sappia) nuovo tipo di cimitero “monumentale” che poi si diffuse negli interi Stati Uniti. Fu fondato nel 1831 e si trova a circa 6,5 km dalla città di Boston. Prima di esso, in quella che potremmo definire l’era coloniale degli USA, i luoghi di sepoltura erano terreno che sorgevano intorno alle chiese, non per nulla chiamati “graveyards”. Con l’istituzione del Mount Auborn come cimitero il cambio di paradigma fu notevole, e fece da modello anche per i più noti cimiteri afferente a questo stile (per esempio quello che vedremo far poco ovvero il cimitero monumentale di New York, a Brooklyn). Questa rottura va di pari passo con la diffusione del termine cemetary che andò a sostituire il termine graveyard nella designazione dei terreni adibiti ad accogliere le spoglie dei nostri simili. Graveyard deriva dall’inglese “grave”=tomba e “yard”= cortile, ed indica il pezzetto di terreno fisicamente vicino e appartenente alla chiesa dove venivano poste le tombe; “cemetery” è invece termine di derivazione greca che letteralmente significa “un posto per dormire”. Un posto che in certo qual modo doveva dare tranquillità e far “riconciliare” con la “morte”. Un passaggio terminologico, e anche di prospettiva, che già era avvenuto in Europa (nel linguaggio e nella concezione stessa dei “cimiteri”).
Non è però per una questione prettamente storica o filologica che propongo questo cimitero tra quelli più famosi. è per la sua bellezza. Non per nulla il cimitero monumentale di Boston è stato uno dei primi parchi aperti al pubblico.
Cimitero del bosco, Stoccolma, Svezia
Si tratta di un vera foresta dispensatrice di calma. Un luogo impregnato di silenzio e dal profumo della resina. Non per nulla dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco (http://whc.unesco.org/en/list/558). Le lapidi sono poste all’ombra degli alberi, in un connubio inestricabile di natura e umanità. Degno erede della mitologia nordica-norrena. Seppur va detto che di naturalmente spontaneo ci sia ben poco.
Infatti sulla scia della tradizione ottocentesca nord-europea e inglese (che come si è visto ha le sue diramazioni anche negli USA), anche il Skosgskyrkogården (“cimitero del bosco” in lingua svedese) si presenta come un cimitero-bosco di poco più di 100 ettari, le cui forme sono in realtà frutto di un preciso progetto.
Nella perfetta tradizione nordica nel Skosgskyrkogården mancano infatti monumenti o fotografie/foto-ritratti, che sono elementi caratteristici del cimitero monumentale italiano e in generale di quelli del sud Europa (e relative diffusioni nel mondo).
Nella progettazione del cimitero i due architetti Lewerentz e Asplund (appartenenti alla corrente del funzionalismo) “edificarono” i vari percorsi che portano alle varie parti del mitero, in base alle loro destinazioni. Per esempio, i viali di accesso alle cappelle sono progettati in modo da accompagnare le emozioni dei visitatori verso il rito funebre, gli accessi sono solenni, come ad esempio nel viale alberato che porta alla cappella della Resurrezione, mentre le uscite portano verso ambienti naturali sereni e piacevoli per riconciliare le persone con il proseguimento della vita ( https://skogskyrkogarden.stockholm.se/in-english/architecture/landscape/the-experience/ )
Un’ampia scalinata con gradini ad altezza decrescente progettati per non stancare i visitatori porta alla collina chiamata Almhöjden, in cima al rilievo un gruppo di tigli, il luogo è dedicato alla meditazione e al ricordo. Ai piedi della collina si erge una grande croce di granito donata da un anonimo.
Le tombe non sono visibili all’ingresso nel cimitero, si trovano tutte nell’area boschiva. Nell’area del cimitero si trovano quasi 10.000 pini, alcuni ultracentenari. Fiori, erba, animali, e tombe tra loro. Le forte immersione “naturale” che deriva nel passare per questo cimitero deriva anche dal fatto che è abitato da diverse specie: vi si aggirano lepri, scoiattoli e volpi. A volte le piante vengono danneggiate da caprioli e tra gli uccelli che nidificano nel bosco vi sono astori e frosoni comuni. Il tutto accentua quella piacevole immersione nel mondo naturale. Rende partecipe le persone che vi si immergono del loro ruolo di fonfdamentale unità all’interno di quel continuum che è la vita.
- Cimitirul Vesel di Sapanta, Romania
- Père-Lachaise, Parigi, Francia
- Mount Auburn, Cambridge, Massachusetts
- Cimitero del bosco, Stoccolma, Svezia
- Xoxocotlan, Oaxaca, Messico
- Cimitero di Janitzo, Messico
- Cimitero di Green-Wood, Brooklyn, New York
- Calvary Cemetery, Queens, New York
- Vecchio cimitero ebraico di Praga, Repubblica Ceca
- Cimitero di Highgate, Londra, Regno Unito (Inghilterra)
- Cimitero Nishi Otani, Kyoto, Giappone
- Okunoin, Koyasan, Giappone
- Cimitero islamico Al-Baqi, Medina, Arabia Saudita